Cavolfiore

come cucinare il cavolfiore

Il cavolfiore è una particolare varietà della Brassica oleracea: è una verdura tipicamente invernale caratterizzata dalla presenza di un’infiorescenza, chiamata testa o palla che può assumere diversi colori e che rappresenta la parte commestibile dell’ortaggio dal sapore dolce e delicato. Il nome cavolfiore deriva dal latino, dai termini caulis, vale a dire cavolo, e floris, che indica fiore. In Italia il cavolfiore viene coltivato soprattutto in Campania, nelle Marche, in Puglia, nel Lazio, in Toscana, in Lombardia, in Piemonte e in Veneto. Il cavolfiore è un ortaggio ottimo da consumare in cucina, perfetto per essere cucinato bollito, arrostito, fritto, ma anche cotto al vapore o gratinato. Può essere portato in tavola e servito come contorno, ma anche come ingrediente principale di primi piatti, come ad esempio la zuppa di cavolfiore.

Storia

Il cavolfiore è un ortaggio originario del Medio Oriente che fu portato anticamente anche in Italia: sono molte le testimonianze che confermano che i Romani lo mangiavano regolarmente prima dei banchetti per poter assorbire meglio l’alcol e lo apprezzavano in molte diverse preparazioni. In epoca moderna la diffusione del cavolfiore conobbe una vera e propria impennata: era molto apprezzato soprattutto presso la corte di Francia ai tempi di Luigi XIV. Fin dalla scoperta dell’America poi cominciarono anche i viaggi navali su lunghe distanze e fu necessario debellare lo scorbuto, vale a dire la carenza di vitamina C: introducendo nella dieta quotidiana agrumi e soprattutto cavoli, si notò che era possibile eliminare questa malattia. Da quel momento in poi a bordo delle navi non mancarono mai scorte i cavoli consentendo viaggi molto lunghi e colonizzazioni che durarono anche molti mesi senza neppure toccare terra.

Proprietà

Il cavolfiore è un ortaggio ricco di principi nutritivi, tra cui la vitamina C, il potassio, il calcio, il fosforo, il ferro e l’acido folico, utile soprattutto in gravidanza.  Il cavolfiore contiene principi attivi anticancro, antibatterici, antinfiammatori, antiossidanti, antiscorbuto, sono rimineralizzanti e depurativi. Inoltre mangiare cavolfiore aiuta a controllare i livelli di zucchero nel sangue e un recente studio ha messo in evidenza che mangiare broccoli e cavolfiori aiuta concretamente nella prevenzione del cancro alla prostata grazie alla presenza di potenti antiossidanti, tra cui polifenoli, carotenoidi, indoli e sulforafano. Il cavolfiore inoltre è indicato anche nelle diete ipocaloriche dato che regala un senso di sazietà e che contiene poche calorie (circa 25 ogni 100 grammi).

Varietà

Il cavolfiore può essere distinto in diverse varietà che vengono distinte in base al periodo della maturazione. In tal senso possiamo distinguere fra varietà precocissime che vengono raccolte ad ottobre, le varietà precoci che vengono invece raccolte a novembre-dicembre, le varietà invernali che vengono raccolte a gennaio-febbraio e le varietà tardive che vengono raccolte da marzo a maggio. Il cavolfiore può essere anche distinto in base al colore e alla grandezza. Il cavolfiore gigante di Napoli ha un’infiorescenza di colore bianco e può raggiungere grandi dimensioni. È l’ingrediente principale dell’insalata di rinforzo. Il cavolfiore romanesco presenta la tipica forma del fiore, di colore giallo verde brillante con piccoli coni appuntiti: è una varietà precoce, perfetto per essere lessato, fritto in pastella o con la pasta. Il cavolfiore verde ha la testa medio grossa, è di colore verdastro, dal sapore ottimo. Il cavolfiore precoce di Jesi ha l’infiorescenza bianca, è di medie dimensioni ed è ottimo lessato, in pastella e fritto.

Prezzo

Il cavolfiore fresco viene venduto a circa 2 euro al chilo. Al momento dell’acquisto dovete osservare con attenzione che il cavolfiore sia ben chiuso e compatto e che l’infiorescenza sia senza macchie: le foglie esterne devono essere aderenti alla testa, le cimette ben chiuse.

Curiosità

Quando il cavolfiore viene cotto emana un odore intenso, ma poco piacevole: ciò è dovuto alla presenza dei composti di zolfo contenuti che al momento della cottura cominciano ad evaporare. Per rimediare a questo piccolo inconveniente è sufficiente aggiungere nell’acqua di cottura un po’ di aceto e in questo modo potrete godervi i vostri cavolfiori. Il cavolfiore tende ad essere considerato un ortaggio difficile da digerire: questo dipende dal fatto quando viene lessato perde buona parte di vitamine ed enzimi. L’ideale sarebbe mangiare anche le foglie.