Come scegliere il vino al supermercato

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Per acquistare un buon vino bisognerebbe andare direttamente alla fonte, ovvero, nelle cantine in cui viene prodotto. Solo in questo modo si può essere sicuri al 100% di quello che si sta acquistando. Può andare bene anche un’enoteca di fiducia. Insomma, il supermercato è l’ultimo posto in cui si dovrebbe andare per comprare il vino. Spesso, infatti, tra gli scaffali del reparto vini al supermercato, in mezzo a pochi vini buoni, ci sono molti vini di bassa qualità e per chi non è esperto, il rischio di portarsi a casa una bottiglia scadente con molti solfiti è molto alta.

Se proprio non potete fare altrimenti e il supermercato è l’unico posto in cui potete acquistare il vino, allora, leggete la nostra guida su come scegliere il vino al supermercato ed evitare fregature.

Quando si sceglie un vino al supermercato bisogna guardare tre cose:

–          Il prezzo

–          La filiera

–          I marchi di qualità

Per quanto riguarda il prezzo, non bisogna mai farsi attirare dalle offerte e comprare vini troppo economici. Una bottiglia di vino decente, infatti, non può mai costare meno di 5 euro. Cinque euro è la soglia oltre il quale il vino acquistato è scadente.

Più la filiera è corta, più il vino è buono. Il vino migliore è quello prodotto con uve coltivate, raccolte e lavorate nella stessa azienda vinicola. Per risalire alla filiera di produzione bisogna leggere attentamente l’etichetta alla ricerca di diciture tipo: “Prodotto e imbottigliato da”, “Imbottigliato all’origine da”, “Intregralmente prodotto da”.

L’ultimo elemento da valutare sono i marchi di qualità Doc, Docg, Dop e Igt. Questi marchi certificano la qualità e la provenienza delle uve e garantiscono che i processi di lavorazione e produzione sono stati effettuati secondo gli standard di qualità previsti. L’unica accortezza che bisogna avere è quella di accertarsi che i vini Doc e Docg siano stati imbottigliati nella stessa regione di provenienza dell’uva, poiché per alcune tipologie di vini – ad esempio quelli siciliani – non è obbligatorio.