Arrosticini: origine e storia

arrosticini

Gli arrosticini sono una pietanza tipica abruzzese conosciuta non solo nel nostro Paese, ma anche in tutto il mondo. Vediamo dunque di cosa si tratta, le loro origini e la ricetta per cuocerli comodamente a casa.

Che cosa sono gli arrosticini abruzzesi

Gli arrosticini abruzzesi non sono altro che degli spiedini di carne (solitamente si usa quella di pecora) tagliata a cubetti della grandezza di circa un centimetro e infilati a mano in stecchini di legno della lunghezza variabile dai venticinque ai trenta centimetri.

La parte con la carne si estende invece per circa dieci centimetri, tra la quale vengono collocati dei pezzetti di grasso.

Quest’ultimo svolge un ruolo molto importante, poiché durante la cottura si scioglie e dona ulteriore gusto alla specialità gastronomica.

Fino a pochi anni fa gli arrosticini venivano realizzati unicamente a mano, ma oggi sono state introdotti degli appositi macchinari industriali per facilitare e velocizzare la realizzazione.

Sebbene possano sembrare dei semplici spiedini, dietro ogni arrosticino si cela un’arte e una tradizione molto antiche capaci di renderlo unico.

Le origini degli arrosticini

Parlando delle origini degli arrosticini, esistono diverse versioni storiche, spesso contrastanti tra loro e che attribuiscono la paternità alle province di Teramo e Pescara.

Gli inventori di questa leccornia abruzzesi sarebbero stati i pastori che vivevano tra i monti e le valli del Gran Sasso, i quali erano soliti alternare pezzetti di grasso a quelli di carne per ottenere maggior sapore.

Secondo gli studi condotti dallo storico Francesco Avolio, la zona di nascita sarebbe quella collocata tra gli attuali Comuni del Voltigno, ossia Pianella, Catignano, Casanova, Civitaquana, Villa Celiera e Farindola.

Essi fanno ora parte della provincia di Pescara, ma per un lungo periodo sono appartenuti a quella di Teramo.

Esistono anche altre versioni, secondo cui gli arrosticini sono stati creati per la prima volta sia nella valle del Vomano, sia tra i Comuni di Montorio, Isola del Gran Sasso e Tossicia.

Come si cucinano gli arrosticini

Gli arrosticini sono un piatto molto semplice, ma richiedono una cottura corretta, che in dialetto abruzzese viene chiamata la furnacell’ (fornacella), la cui composizione prevede un canale per appoggiare la carne più quattro piedini per sostenerlo.

La brace deve essere preparata con la classica carbonella, facendo attenzione a non alzare eccessivamente la fiamma, poiché la carne rischierebbe di indurirsi.

Il sale deve essere aggiunto solo alla fine e, al fine di tenere caldi gli spiedini, si consiglia di inserirli all’interno di una conca di coccio.

Come mangiare gli arrosticini

È doveroso far presente che mangiare gli arrosticini deve essere considerata una vera e propria esperienza culinaria.

Gli spiedini devono essere serviti a fascio, ovvero portati nella parte centrale del tavolo in mazzi composti da venti ai cinquanta pezzi avvolti da fogli in alluminio oppure collocati in appositi recipienti in terracotta.

I commensali devono dunque sfilare dal mazzo dai due ai tre arrosticini per volta, avendo cura di non farli scomporre. Gli arrosticini si mangiano con le mani e sfilando i pezzi di carne con i denti. Al fine di preservare le caratteristiche organolettiche, non vanno serviti nel piatto.

Con cosa accompagnare gli arrosticini

Gli arrosticini possono essere consumati sia da soli, sia accompagnati da patate, insalata e altre tipologie di verdure. Il pane perfetto è quello casereccio unto con peperoncino piccante e olio extra vergine di oliva. Come bevanda nulla è meglio del Montepulciano d’Abruzzo oppure del vino rosso artigianale miscelato a della gassosa.