“Where chefs eat”, l’atlante dei ristoranti disponibile anche in Italia

salmone e barbabietole

Oltre 600 chef e 70 paesi in tutto il mondo: si può riassumere in questi due dati impressionanti quello che è riuscito a fare Joe Warwick, critico e giornalista britannico, con il suo “Where chefs eat”, un volume che, come si intuisce dal titolo, ci spiega dove mangiano i cuochi, una curiosità che forse sarà venuta in mente almeno una volta nella vita agli appassionati di cucina. Il libro è finalmente approdato anche nel nostro paese, ma cosa ha di così speciale da meritare un approfondimento?

Anzitutto le dimensioni: si tratta di quasi mille pagine (976 per la precisione) in cui Warwick è riuscito a intervistare la bellezza di 630 chef tra i più importanti a livello internazionale per capire quali fossero i loro indirizzi preferiti per soddisfare il palato. In pratica, il libro è una sorta di “atlante dei ristoranti” dove si parla di oltre 3 mila locali, una fonte inesauribile di consigli per chi viaggia ed è interessato a scoprire il meglio della gastronomia in ogni parte del mondo.

L’uscita in Italia è stata resa possibile dalla collaborazione tra due case editrici, la Phaidon e la Ippocampo. Il fatto che si tratti di professionisti blasonati che indicano i loro ristoranti preferiti potrebbe far pensare a un elenco di locali costosi e alla portata di poche tasche, in realtà le interviste di Warwick sono servite a indicare posti importanti e a buon prezzo, in modo da non spendere una fortuna quando si ha fame a colazione, pranzo e a cena. Sono molte le curiosità che si possono sottolineare in questo volume.

Ad esempio, Massimiliano Alajmo, il più giovane chef ad aver ottenuto tre stelle dalla Guida Michelin (nel 2002) vorrebbe essere il proprietario dell’Harry’s Bar di Venezia, mentre “Troisgros” a Roanne (in Francia) è il ristorante per cui vale la pena fare un viaggio. Secondo Heinz Beck, poi, le grandi occasioni devono essere festeggiate a Parigi, per la precisione da “Robuchon”, mentre l’”Antico Forno Roscioli” di Roma (a due passi da Largo Argentina) è il locale in cui si può andare tranquillamente ogni giorno. Moreno Cedroni vorrebbe essere il proprietario di una brasserie parigina, “Le Chateaubriand”, senza dimenticare le preferenze di Gualtiero Marchesi, il quale sceglie quotidianamente il ristorante Corale Verdi di Parma.