Fave

fave

La fava (Vicia faba) è una pianta che appartiene alla famiglia delle leguminose, ma quando si parla di fave ci si riferisce in particolare al frutto commestibile di questa pianta. Le fave si presentano come semi contenuti all’interno di baccelli verdi: sono dolci e croccanti e possono essere mangiate crude o cotte. Le fave crude sono disponibili in primavera fra aprile e giugno e vanno semplicemente sbucciate e mangiate cotte o crude, mentre le fave secche, essiccate, sono disponibili tutto l’anno. Le fave secche devono essere messe prima in ammollo e poi essere cotte per circa 10-15 minuti o anche di meno nel caso in cui si utilizzi la pentola a pressione. La tradizione vuole che a Roma le fave vengano mangiate fresche con il pecorino, soprattutto in occasione del primo giorno di maggio, ma questi legumi possono essere utilizzati come ingrediente in moltissime ricette: le fave sono ottime in umido, come ingrediente base per la vellutata, come contorno o condimento per i primi piatti.

Storia

La fava è un legume che veniva già coltivato anticamente, durante l’età del bronzo ed era già considerato un alimento commestibile. Le fave inoltre sono sempre state legate a una superstizione macabra: nell’antica Grecia si credeva che Cerere avesse donato a una città dell'Arcadia i semi di tutti i legumi tranne quelli delle fave dove avrebbero albergato le anime dei morti. Al di là delle credenze popolari, le fave arrivarono anche sulle tavole dei Romani, come confermato dalle ricette riportate da Apicio che le proponeva insieme alle uova, al miele e al pepe. Anche a Roma le fave venivano considerate come cibo per i defunti e utilizzate nei riti religiosi, ma durante le festività dedicate a Flora i romani usavano gettare le fave sulla folla in segno di buon auspicio.

Proprietà

Le fave sono leguminose ricche di proteine, di sali minerali, di fosforo, di potassio, di calcio, di fibre e di vitamine A e C. Inoltre mangiare fave può aiutare a controllare i livelli di glucosio e di colesterolo nel sangue. Le fave crude inoltre contengono pochissime calorie e sono particolarmente indicate a chi voglia seguire una dieta ipocalorica. Le fave secche invece presentano un numero maggiore di calorie, pari a circa 300 Kcal per 100 grammi di prodotto. Chi è affetto da favismo non può assolutamente mangiare fave: queste persone in pratica non possiedono un particolare enzima indispensabile per poter neutralizzare tutti gli effetti nocivi di alcune sostanze tossiche che si trovano nelle fave. Il solo contatto con le fave può causare gravi crisi emolitiche e essere addirittura letale. La fitoterapia utilizza i fiori ed i legumi delle fave.

Varietà

Le fave possono essere distinte in quattro diverse sottospecie, a seconda della grandezza. La fava paugyuga è di origini indiane e presenta semi molto piccoli, ma non è coltivata. La fava minor Beck, chiamata anche favino, viene utilizzata soprattutto come foraggio. La fava equina conosciuta anche come favetta, è utilizzata come foraggera. La Vicia Faba Maior, presenta semi grossi, il baccello è grande piatto, lungo circa 15–25 cm e contiene circa 5-10 semi: è il tipo di fava da orto che viene coltivata per essere portata in tavola.

Prezzo

Al momento dell’acquisto è consigliabile scegliere le fave con baccello duro, croccante e di colore verde brillante, senza macchie. Le fave fresche possono essere acquistate anche al supermercato: il prezzo è pari a circa 1.50 al chilo. Una confezione di fave secche da 500 grammi costa circa 2.50 euro e può essere acquistata durante tutto l’anno.

Curiosità

Secondo la leggenda, il filosofo Pitagora, che stava fuggendo dagli sgherri di Cilone preferì farsi raggiungere e uccidere piuttosto che salvarsi attraverso un campo di fave. In Italia è diffusa la credenza popolare secondo cui trovare un baccello con sette semi è segno di grande fortuna.