Polipodio: come si usa

Polipodio

Si tratta di una piccola felce chiamata in molti modi diversi, il Polipodio è una pianta alta fra i 10 e i 50 cm caratterizzata da una buona consistenza e dotata di un fusto ricoperto da squame dal colore tendente al rosso; vediamo insieme a cosa può servire e come si usa questo vegetale che trova impiego in erboristeria sotto forma di polvere e tisane.

Riconoscere il Polipodio

Il Polipodio è una pianta più comunemente riconosciuta come felce quercina o dolce; tuttavia non è sbagliato chiamarla liquirizia di monte, vergurissa, racalissu, filicola o filicicchia, così da non confondere le idee alle persone che già la conoscono come insegna il loro dialetto locale.

Le foglie del Polipodio sono verdi nella pagina superiore, mentre la parte inferiore sfoggia una tonalità giallo-marrone.

La riproduzione avviene grazie alle spore trattenute dalle foglie stesse come è tipico delle felci, mentre i fiori sono assenti.

L’habitat preferito per il Polipodio non è specifico; la pianta cresce sia in pianura che in montagna fino a un’altitudine massima non superiore ai 2 mila metri e predilige le aree umide e ombrose; talvolta questa felce si può trovare direttamente sugli alberi.

Raccogliere il Polipodio

Coloro che vogliono approfittare delle proprietà benefiche del Polipodio possono raccoglierlo e trattarlo come segue; è necessario utilizzare unicamente il rizoma della pianta, cioè la parte del fusto che cresce subito dopo la radice principale e da cui si sviluppa il vegetale; si tratta di una parte ingrossata e ramificata che è tipica di quasi tutte le piante erbacee. All’atto della raccolta è importante pulire il rizoma dalla terra e da ulteriori impurità, quindi bisogna conservarlo con il fine di essicarlo, ma non prima di aver eliminato tutte le piccole radichette e le squame che caratterizzano il Polipodio.

Il periodo più indicato per raccogliere la felce quercina è l’autunno, ma non è sbagliato provvedere anche alla fine della stagione invernale; il fatto è dovuto al cosiddetto riposo vegetativo della pianta che permette di ottenere i migliori risultati per quanto riguarda la conservazione delle radici.

Proprietà e benefici del Polipodio

Non può essere utilizzato in cucina e neppure in cosmetica; il Polipodio offre il meglio di sé nella depurazione del corpo e specificatamente in vari processi che sono tipici del metabolismo. Le tisane a base di Polipodio possono contribuire alla produzione e fuoriuscita della bile, favorire il buon funzionamento del tratto intestinale e l’eliminazione del muco in eccesso.

I componenti principali del Polipodio sono i tannini, gli zuccheri e le mucillaggini, ma non mancano le saponine e la glicirrizina, molecole che diventano un rimedio naturale contro molte patologie comuni. Le tisane al Polipodio sono indicate nei casi d’insufficienza epatica e quando si manifestano delle difficoltà nel digerire; inoltre la pianta è efficace contro i più comuni raffreddori e nelle patologie respiratorie dove si rende necessario eliminare il catarro; il Polipodio è molto efficace anche contro la stitichezza.

Come si prepara il Polipodio

La tisana al Polipodio si ottiene preparando un decotto; si deve immergere il rizoma essicato (un cucchiaio) in 250 ml di acqua naturale, quest’ultima il più possibile scevra di calcare o altri elementi “pesanti”; successivamente è sufficiente bollire la miscela per almeno 10 minuti. A operazione ultimata la tisana è già pronta per essere degustata e garantire i suoi principali effetti benefici. Si rende noto che tale decotto deve essere assunto almeno 2 o 3 volte al giorno perchè possa funzionare al meglio.Coloro che preferiscono portare con sé il Polipodio anche in città o in ufficio, possono assumerlo in polvere direttamente; in tal senso è importante macinare i rizomi essicati utilizzando anche un semplice macinino manuale. A questo punto è importante dotarsi di una bilancia precisa per misurare le dosi e assumere le quantità raccomandate, che nello specifico sono pari a circa 2-4 grammi al giorno.