Quale vino usare per il vin brulé

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Il vin brulé è una bevanda calda corroborante, che viene spesso proposta nei mercatini, nelle feste paesane e consumata al bar per riscaldarsi nel periodo invernale. Si tratta di un vino che viene riscaldato e aromatizzato, a seconda della tradizione del luogo, con spezie e anche con frutta, in particolare con le mele, con l’anice stellato e con i chiodi di garofano. Il vin brulé è una bevanda tipicamente montana, ma si è diffusa anche in città dove molti sono i mercatini e anche i locali che lo propongono nel periodo invernale, soprattutto durante quello natalizio perché il brulé fa subito festa!

Quale vino serve per preparare il brulé? E’ convinzione comune che per preparare questa bevanda calda vada bene un vino rosso comune, ma per ottenere un ottima preparazione è importante che il vino sia intenso e fruttato, perché riscaldandosi può sprigionare tutti i suoi aromi e quindi regalare una sensazione più intensa al palato. Alcune persone impiegano vini come il barolo, il cabernet e anche il merlot, mentre nelle zone dell’Alto Adige viene usato anche il pinot nero, un vino molto profumato che con l’aggiunta di spezie, zucchero e frutta diventa una bevanda calda dal gusto inimitabile.

Il segreto per preparare un buon vin brulé risiede sul non fare mai bollire il vino, che altrimenti vedrebbe distruggere i tannini e quindi il suo aroma originale. Chi ama preparare un brulé con i fiocchi fa infatti scaldare il vino con calma, aggiungendo lo zucchero, la frutta e anche le spezie in cottura fino a che il composto raggiunge una temperatura molto calda.

In alcune tradizioni viene impiegato anche il vino bianco, anch’esso aromatizzato con spezie, alloro e talvolta con del miele. In questo caso i vini impiegati sono il Sauvignon Blanc e il Müller-Thurgau, vini profumatissimi che una volta riscaldati e speziati diventano una sorta di grog perfetto per riscaldare le fredde giornate invernali.