Timo: quali sono le proprietà?

timo

Cos’è il timo

Comunemente conosciuto come erba povera, sermollino selvatico o piperella, il timo è conosciuto con molti altri nomi a seconda della regione in cui cresce ed è una arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Lamiaceae; può raggiungere l’altezza di circa 30 cm e presenta un fusto legnoso particolarmente ramificato già in prossimità delle radici.

Le foglie del timo sono piccole e romboidali e rilasciano un profumo molto gradevole, non a caso vengono utilizzate spesso come deodorante per ambienti da numerose persone; i fiori sono di colore bianco-rosato e si distinguono perchè apparentemente formati da due labbra.

La pianta è originaria dell’Europa centrale e meridionale, Italia compresa, e cresce praticamente ovunque, anche fra le rocce e la ghiaia, indipendentemente dal clima; la parte che più interessa in ambito fitoterapico e culinario è quella superiore, in quanto meno legnosa e ricca di fiori. Per tali motivi la raccolta non può che essere raccomandata dal momento che il timo è al massimo della fioritura, cioè tra il mese di Maggio e il mese di Luglio.

Come utilizzare il timo

Il timo trova impiego in molti ambiti diversi; in cucina è una vera e propria spezia capace di insaporire in modo forte e piacevole qualsiasi portata a seconda delle soggettive preferenze, mentre in cosmetica si ricava l’olio essenziale dell’arbusto per via delle sue accertate proprietà antisettiche, disinfettanti e deodoranti. A base di timo, in commercio è possibile trovare detergenti, creme, dentifrici, shampi, lozioni e deodoranti per le parti intime e i piedi.

Per quanto riguarda le principali proprietà fitoterapiche, il timo è noto per essere un efficace calmante della tosse, oltre a svolgere un’azione mucolitica ed espettorante; l’arbusto è adatto per migliorare i processi digestivi contrastando di fatto la formazione di gas intestinali e favorendo la produzione della bile.

Il timo è in grado inoltre di prevenire l’alitosi e le infiammazioni delle vie urinarie, di cui sono un esempio le cistiti.

Le modalità di assunzione del timo sono molte e le principali si possono riassumere come segue:

olio essenziale: il timo è uno degli aromi più richiesti per deodorare oggetti e ambienti. Inoltre questa variante è un ottimo rimedio contro i mali stagionali (tosse, raffreddore ecc.), in quanto può essere versata in gocce su un normale fazzoletto di stoffa per essere annusata direttamente;

tintura madre: classica soluzione idroalcolica che può essere assunta in gocce diluita in un bicchiere d’acqua almeno 2 volte al giorno (60 gocce per dose);

tisana: è sufficiente bollire un cucchiaio d’erba per 10 minuti per ottenere un infuso da bere debitamente filtrato 2 o 3 volte al giorno;

estratto secco: è acquistabile in varie forme, dalle tavolette alle capsule passando per gli sciroppi. La dose consigliata è pari a circa 200-300 grammi al giorno.

Tradizione e storia del timo

Il nome deriva dal greco Thyein e significa letteralmente profumare; il timo veniva usato ampiamente dagli antichi Egizi nell’atto dell’imbalsamazione dei defunti, perchè la credenza era quella che tale pianta aromatica rappresentasse perfettamente l’anima dei morti.

Il timo insieme alla lavanda, alla salvia e al rosmarino avrebbe composto il celebre aceto dei 4 ladroni, una sorta di panacea universale che si credeva altamente efficace durante pandemie e pestilenze.

Quando non assumere il timo

Nonostante le sue grandi proprietà terapeutiche, il timo presenta qualche piccola controindicazione; le donne in gravidanza devono evitarlo, mentre l’assunzione dell’olio essenziale non deve mai avvenire per via orale in quanto può provocare effetti indesiderati come vomito, nausea, vertigini e nei casi più gravi insufficienza epatica o renale. Esternamente l’olio essenziale deve essere comunque dosato, meglio se attraverso un unguento o una crema in una percentuale pari all’1 o al 2%.