Un bicchiere di Cannonau al giorno, il segreto dei centenari sardi

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Una coltivazione antichissima, addirittura alcuni millenni prima della nascita di Cristo, e ora un momento magico che sembra destinato a durare a lungo. Il Cannonanu è forse il vitigno più celebre della Sardegna, un vero e proprio simbolo, ma da un po’ di tempo a questa parte lo si sta apprezzando sempre più all’estero. Non è un caso, infatti, che un giornalista di un quotidiano importante come il New York Times, Dan Buettnes, abbia suggerito agli americani la dieta dei centenari sardi, quella che prevede proprio un bicchiere di Cannonau al giorno per vivere a lungo.

Ma non si tratta solamente di questo. Procediamo per ordine. Buettner cita il vino sardo nel suo libro intitolato “Blue zones”: la Sardegna viene citata in questo volume come una delle cinque parti della Terra in cui vi sono più centenari. Di chi è il merito? La longevità viene associata ai cibi mediterranei consumati, in primis i formaggi di capra e di pecora, la carne, il finocchietto selvatico, fave e ceci, tisana di cardo, erbe di campagna, frutta, pane, pasta, mandorle e soprattutto il Cannonau.

Gli antiossidanti di quest’ultimo sono messi ampiamente in risalto, dunque un buon bicchiere al giorno può rappresentare una sorta di elisir di giovinezza. La stessa dieta verrà rivisitata dal 12 al 18 maggio a Hong Kong in occasione di una settimana che vedrà coinvolto Pala, produttore di vini autoctoni della Sardegna: anche l’Asia, quindi, avrà la possibilità di scoprirla e apprezzarla. Quanto viene apprezzato invece il Cannonau nel nostro paese?

Un esempio molto interessante dell’importanza attuale di questo vino si è avuto al Salone del Mobile di Milano, senza dimenticare la tavola rotonda dedicata da Vinitaly 2015 e intitolata non a caso “Cannonau, il gusto di saper vivere”: nel corso della discussione, si è avuto modo di parlare delle origini del vino, del territorio e delle potenzialità nei vari mercati mondiali.

I dati sono interessanti. Nel 2013, infatti, le vendite sono aumentate di oltre diciassette punti percentuali rispetto all’anno precedente, una performance davvero importante in tempi di crisi. È un vino antico e in grado di far vivere a lungo, anche se viene considerato un “emergente”. Non mancherà ampio spazio nemmeno nel corso dell’Expo 2015 che comincerà a breve.