Esselunga, Conad e Coop chi vende la carne peggiore? Il risultato inquietante che scuote i consumatori

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Esselunga, Conad e Coop chi vende la carne peggiore ricette.com

La carne venduta da Esselunga, Conad e Coop finisce sotto la lente: ecco chi ha registrato il risultato peggiore e perché bisogna preoccuparsi.

Negli ultimi giorni è emersa una scoperta che sta facendo discutere il mondo della grande distribuzione ed i consumatori più attenti. Una nuova analisi indipendente ha messo sotto accusa una delle carni più acquistate e considerate “magre” dagli italiani, rivelando una verità scomoda che riguarda la qualità reale di ciò che finisce ogni giorno sulle nostre tavole. Lo studio, condotto su oltre seicento confezioni prelevate nei principali supermercati del Paese, ha riscontrato un’anomalia ricorrente. Il problema non riguarda solo l’aspetto etico, ma anche quello nutrizionale: ciò che appare come una carne leggera e salutare potrebbe in realtà contenere quantità di grassi ben superiori alle aspettative. Il dato più sorprendente arriva alla fine: la carne in questione è il pollo, simbolo della dieta equilibrata per eccellenza, ma oggi al centro di una scoperta che rischia di cambiare il modo in cui facciamo la spesa ogni giorno.

La carne di Esselunga, Conad e Coop nella bufera: ecco chi ha la peggiore sugli scaffali e perchè

A lanciare l’allarme è Essere Animali, organizzazione italiana impegnata da anni nella tutela del benessere animale e nella sensibilizzazione sull’impatto degli allevamenti intensivi. L’associazione, attraverso un’indagine condotta tra marzo ed aprile 2025 in dieci città italiane da Torino a Roma, ha esaminato 619 confezioni di petti di pollo appartenenti ai marchi Esselunga (223 campioni), Conad (215) e Coop (181). L’obiettivo: verificare la presenza di white striping, una miopatia tipica dei polli a rapido accrescimento.

I risultati del rapporto sono allarmanti: oltre il 90% dei petti di pollo analizzati mostra striature bianche evidenti, costituite da grasso e tessuto cicatriziale. Nello specifico, il 92% dei campioni Conad, il 90,6% di quelli Coop e il 96,4% dei prodotti Esselunga presentano segni di questa alterazione muscolare. Ancora più preoccupante il dato relativo alla gravità: tra i prodotti affetti, oltre la metà rientra nei livelli più alti della scala di valutazione (livelli 2 e 3), corrispondenti a forme gravi della miopatia. In particolare, Conad 52,4%, Coop 42,6% ed Esselunga 50,9%.

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White striping sul pollo ricette.com

Le analisi, effettuate confrontando le fotografie raccolte con la scala scientifica di valutazione prevista in letteratura, hanno classificato ogni confezione in base alla visibilità e all’estensione delle strisce. Tutte le immagini con troppa condensa sono state escluse per evitare distorsioni.

Secondo Essere Animali, queste striature non sono un semplice difetto estetico: rappresentano il segno tangibile di una crescita troppo veloce, frutto di una selezione genetica spinta al massimo per ottenere animali pronti al macello in appena 40 giorni. Gli esperti spiegano che i muscoli, crescendo in modo innaturale, non riescono a ricevere sufficiente ossigeno, degenerando e trasformandosi in tessuto fibroso e grasso.

Quando il pollo “magro” non lo è più: effetti sulla qualità e sulla salute

Ciò che un tempo veniva considerato il simbolo della dieta equilibrata rischia di non esserlo più. Il white striping, spiegano i ricercatori del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna, è una vera e propria miopatia degenerativa che altera la struttura della carne di pollo. Le fibre muscolari danneggiate vengono sostituite da grasso, portando ad un aumento significativo della componente lipidica e ad una peggiore resa nutrizionale. Nei test condotti da riviste indipendenti come Il Salvagente, i petti di pollo provenienti da razze a crescita rapida hanno mostrato fino a tre volte più grassi rispetto ai valori indicati nelle tabelle nutrizionali ufficiali del CREA. In alcuni casi, si è passati dagli 0,8 grammi di grassi per 100 grammi teorici fino a 2,5 grammi reali.

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Ma il problema non è solo nutrizionale: il white striping è anche un segnale di scarso benessere animale e di un sistema produttivo che sacrifica la salute dei polli per la velocità di crescita. Gli esperti di Essere Animali invitano i grandi marchi ovvero Esselunga, Conad e Coop ad aderire allo European Chicken Commitment (ECC), lo standard europeo che promuove l’uso di razze a crescita più lenta ed allevamenti più rispettosi. Solo così, sostengono gli attivisti, sarà possibile restituire al pollo il suo valore originario: una carne davvero sana, leggera e ottenuta nel rispetto degli animali e dei consumatori.