Allerta sicurezza alimentare, richiamo farina in tutta Italia: la nota del Ministero della Salute

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richiamo farina 11.11.2025 ricette.com

Preoccupazione tra i consumatori per l’ennesima allerta: richiamo di farina dai supermercati, la nota del Ministero della Salute con tutte le indicazioni e foto del prodotto.

Negli ultimi mesi, la paura di acquistare prodotti contaminati è tornata a serpeggiare tra i consumatori italiani. Dopo il richiamo per sospetta presenza di botulino alimentare in alcune conserve datato 9 novembre ed il ritiro del salame Felino IGP Terre Ducali venduto da Esselunga per rischio Salmonella, un nuovo caso ha fatto scattare l’allarme.
Sembra che non ci sia tregua per i clienti, sempre più disorientati davanti all’ondata di allerte alimentari diffuse dal Ministero della Salute. Gli scaffali dei supermercati, un tempo simbolo di fiducia e quotidianità, si trasformano improvvisamente in un campo minato di potenziali rischi, mentre cresce la preoccupazione per ciò che portiamo in tavola ogni giorno.

Il problema ancora una volta riguarda un alimento insospettabile, presente praticamente in ogni cucina italiana. Un prodotto base, utilizzato quotidianamente per pane, pasta, dolci e pizze. E per chi ha fatto scorte o ha appena acquistato confezioni simili, la raccomandazione è una sola: verificare immediatamente il lotto di produzione. Solo alla fine dell’avviso è arrivata la conferma: si tratta di un richiamo che coinvolge una tipologia di farina largamente diffusa e spesso usata anche nelle lavorazioni casalinghe.

Allerta Ministero della Salute per richiamo ufficiale farina, rischio e dettagli

Ancora una volta è il Ministero della Salute a intervenire, invitando i cittadini a prestare la massima attenzione. L’ente ha infatti diffuso il richiamo da parte dell’operatore di un lotto di farina di semola di grano duro calibrata a marchio Bongiovanni, prodotto da Molino Gaiero e Gabutti Srl. Il prodotto interessato è venduto in confezioni da 500 grammi, 1 kg, 5 kg e 25 kg, con numero di lotto 271124 e termini minimi di conservazione che vanno da gennaio a maggio 2026. Lo stabilimento di produzione si trova in strada Bicocca 5, frazione San Giovanni, a Carrù, in provincia di Cuneo. La causa indicata nel comunicato è la presenza di un “problema di infestazione”, rilevato durante controlli di routine.

richiamo farina 11.11.2025 ricette.com
richiamo farina nota ufficiale del Ministero della Salute 11.11.2025 ricette.com

Il richiamo pubblicato in data 11 novembre 2025 invita i consumatori a non consumare il prodotto e a restituirlo al punto vendita d’acquisto, anche in assenza dello scontrino. Come sempre, ricordiamo l’importanza di consultare regolarmente il portale del Ministero della Salute e i siti ufficiali delle grandi catene di supermercati, dove vengono pubblicati in tempo reale tutti gli avvisi di richiamo e ritiro dei prodotti alimentari, indispensabili per tutelare la propria sicurezza e quella della propria famiglia.

Cosa significa “problema di infestazione” e quali rischi comporta

Quando un richiamo alimentare parla di possibile infestazione, ci si riferisce in genere alla presenza accidentale di parassiti, larve, uova di insetti o microrganismi che possono svilupparsi in ambienti di stoccaggio non perfettamente controllati. Nel caso di farine, semole e cereali, il rischio maggiore è quello della contaminazione da insetti come il punteruolo del grano o le tignole della farina, che possono proliferare se il prodotto è conservato in condizioni favorevoli di umidità e temperatura.

Dal punto di vista sanitario, nella maggior parte dei casi non si tratta di un rischio tossico grave come quello del botulino, ma la presenza di organismi infestanti può rendere il prodotto pericoloso o inadatto al consumo umano, causando disturbi gastrointestinali, reazioni allergiche o nei soggetti più fragili, infezioni intestinali.
Il Ministero della Salute raccomanda sempre di non utilizzare prodotti sospetti, soprattutto se si notano cambiamenti nell’aspetto, nel colore o nell’odore della farina. In caso di dubbio, il consiglio è uno solo: non consumare il prodotto e segnalare immediatamente l’anomalia al punto vendita o all’ASL di riferimento. Ancora una volta, la prudenza si conferma l’arma più efficace per difendere la nostra salute da rischi invisibili, ma molto concreti.