Ancora un richiamo prima di Natale, nel mirino dei controlli un formaggio da banco: la nota ufficiale del Ministero

Finisce nel mirino dei controlli un formaggio da banco molto amato: il richiamo ufficiale del Ministero della Salute fornisce indicazioni per individuarlo immediatamente nella propria dispensa.
Negli ultimi giorni, mentre le famiglie italiane riempiono frigoriferi e dispense in vista delle feste, torna a farsi strada una paura ormai ricorrente: aver acquistato senza saperlo un prodotto alimentare oggetto di richiamo. Questa volta al centro dell’attenzione c’è un formaggio molto amato dai consumatori, presenza fissa nei taglieri natalizi e nelle ricette della tradizione: uno di quegli alimenti che si acquistano con fiducia quasi automatica. Il timore è sempre lo stesso: averlo già comprato, magari già consumato, senza immaginare che potesse nascondere un rischio per la salute. In un periodo in cui si cucina di più e si condivide il cibo con familiari e amici, notizie di questo tipo preoccupano perché mettono in discussione una delle certezze quotidiane ovvero la sicurezza di ciò che portiamo in tavola.
Richiamo di un formaggio da banco molto amato, la nota del Ministero della Salute: lotto, marca e scadenza
Proprio per questo diventa fondamentale consultare con regolarità il sito del Ministero della Salute e le comunicazioni ufficiali della grande distribuzione. Non è un’abitudine diffusa quanto dovrebbe, ma oggi rappresenta uno degli strumenti più efficaci di prevenzione. Gli avvisi di richiamo non sono allarmi generici, bensì informazioni dettagliate che permettono ai consumatori di agire tempestivamente. In questo caso, il Ministero ha diffuso il richiamo da parte del produttore di un lotto di caciotta campagnola e di caciotta di mucca Pompea. Il motivo indicato è la presenza di aflatossina A1, una sostanza non conforme ai limiti di legge. Le caciotte interessate sono vendute in forme da 1 kg e appartengono al lotto numero 60125246, con termine minimo di conservazione fissato al 20/01/2026. Il richiamo, datato 15 dicembre 2025, riguarda prodotti realizzati dall’azienda Santa Maria Srl, nello stabilimento situato in via Santa Maria di Galeria 564, a Roma Capitale, identificato dal marchio IT 12/057 CE. L’invito per i consumatori è chiaro: non consumare il prodotto e verificarne attentamente lotto e scadenza.

La presenza di aflatossina A1 negli alimenti rappresenta un rischio concreto per la salute umana. Questa micotossina, prodotta da alcune muffe, è considerata potenzialmente cancerogena e può causare danni soprattutto al fegato. L’esposizione è particolarmente pericolosa per bambini, anziani e persone con fragilità immunitarie, ma anche negli adulti sani un’assunzione ripetuta può avere conseguenze nel tempo. Proprio per questo i limiti di legge sono molto stringenti ed ogni superamento comporta il ritiro immediato del prodotto. In caso di acquisto della caciotta richiamata, la cosa più importante è non consumarla e riportarla al punto vendita. La prudenza, soprattutto a Natale, resta la miglior forma di tutela.
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