Curry

curry

Il curry è una miscela di origine indiana che viene preparata con spezie pestate all’interno di un mortaio formando una polvere molto profumata. La parola curry deriva dal tamil “cari” che indica salsa o zuppa, ma quando gli inglesi arrivarono in India acquisirono il termine riferendolo però alla mistura di spezie piuttosto che al piatto effettivamente cucinato. La preparazione classica del curry prevede il pepe nero, il cumino, il coriandolo, la cannella, la curcuma, i chiodi di garofano, lo zenzero, la noce moscata, il peperoncino e il fieno greco. A seconda del diverso tipo di preparazione si potrà distinguere il curry “mild” cioè mediamente piccante, o “sweet” cioè molto piccante. Il curry viene utilizzato come condimento praticamente con qualsiasi cibo: ottimo con la pasta, le zuppe, la carne di pollo, tacchino, agnello, manzo, si adatta molto bene anche al pesce (gamberetti, salmone, acciughe), alle verdure, al legumi o al cioccolato.

Storia

Il curry è una preparazione originaria del Sud Est asiatico che arrivò in Europa a partire dal 1700: quando i mercanti della Compagnia delle Indie emigrarono in Inghilterra, portarono con loro anche la servitù indigena. I cuochi portati in Europa continuarono a cucinare anche le ricette tradizionali indiane a base di pietanze e di condimenti piccanti. I nuovi piatti si diffusero ben presto nelle cucine della borghesia inglese dando il via a un vero e proprio mercato di spezie.

Proprietà

Il curry è ricco di proprietà benefiche legate soprattutto alla presenza della curcumina, la componente biologicamente attiva della curcuma che conferisce anche il classico colore giallastro. Ricco di vitamine A, vitamine del gruppo B, vitamina D, E, K e sali minerali, il curry è ottimo per l’apparato digestivo, presenta proprietà disinfettanti, velocizza il metabolismo, fa bruciare i grassi, svolge funzione antinfiammatoria e antiossidante e riduce i dolori legati all’artrosi e all’artrite. Inoltre la curcuma contenuta nel curry aiuta a prevenire il diabete di tipo 2 nei soggetti più a rischio. Alcuni recenti studi hanno anche confermato che l’azione antiossidante del curry sia utile contro alcune malattie di tipi neurodegenerative, tra cui l'Alzheimer. Nonostante tutto esistono alcune precise controindicazioni: il curry infatti stimola la secrezione di acidi biliari quindi è sconsigliato a chi soffre di calcoli renali, ma anche a chi soffre di ulcere gastriche o gastriti a causa della presenza del peperoncino. Va bene se consumato in gravidanza, ma è assolutamente sconsigliato durante l'allattamento. Il curry inoltre è ricco di calorie, ma non fa ingrassare: è indicato come sostituto del sale anche all’interno di regimi alimentari ipocalorici.

Varietà

Esistono diversi tipi di curry, intesi come mistura di spezie e diffusi soprattutto nel Sud Est asiatico. A Singapore ad esempio è diffuso soprattutto il curry giallo, mentre il prik khing curry è diffuso soprattutto in Thailandia. In India in particolare il curry viene indicato con il termine masala e anche se la preparazione di base prevede più o meno la stessa tipologia di spezie, è anche vero che possono esserci moltissime diverse varianti. La garam masala e la tandoori, ad esempio, sono le versioni più adatte per le verdure o per la carne, mentre la madras curry è la varietà più piccante. A seconda del luogo poi agli ingredienti classici possono anche essere aggiunti altri elementi, come olio, burro chiarificato o latte di cocco e yogurt.

Prezzo

È possibile trovare il curry in tutti i supermercato nel reparto spezie: il curry viene infatti venduto in piccoli barattoli con apposito dosatore. Sarebbe consigliato consumarlo in tempi abbastanza rapidi perché perde facilmente l’aroma. In media una confezione da circa 20 grammi viene venduto circa a 1.50 euro.

Curiosità

Nel corso del XX secolo il curry è stato anche impiegato dall’esercito inglese e dalla marina nipponica come razione base per i propri soldati. Ancora oggi è impiegato dalle forze di autodifesa giapponesi.